GdR e Psicodramma
Il termine role-playing è stato coniato da Jacob Levi Moreno,
uno dei fondatori della psicologia moderna, all'inizio degli anni '50.
Moreno, partendo dal "teatro della spontaneità", da
lui sperimentato a Vienna nel 1921, ebbe modo di verificare l'utilità
del gioco e dell'azione drammatica nella liberazione dei sentimenti repressi.
Emigrato negli Stati Uniti, indirizza le sue sperimentazioni verso un
uso terapeutico del teatro, mettendo a punto, negli anni '30, una tecnica
di esplorazione e di analisi che chiamò "psicodramma"
(Moreno 1946). Nello psicodramma classico, un direttore - che è
un terapeuta - con l'aiuto di alcuni assistenti, invita un paziente a
rappresentare scenicamente una situazione per lui conflittuale, mettendosi
a confronto con un antagonista. In un momento successivo il paziente stesso
viene invitato, in una inversione dei ruoli, ad interpretare il suo antagonista
per vivere dall'interno i sentimenti dell'altro. Infine la situazione,
che spesso giunge a momenti altamente drammatici, viene discussa collettivamente
con il gruppo dei terapeuti e degli spettatori. L'effetto liberatorio
è alquanto complesso da controllare psicologicamente. Lo psicodramma
è una tecnica terapeutica molto sofisticata che ha dato luogo a
una vera e propria "scuola" largamente diffusa in tutto il mondo
(Schutzenberger 1975).
Moreno stesso, però, avvertì subito anche il valore pedagogico
dello psicodramma. A questo scopo le applicazioni del "teatro della
spontaneità" a fini formativi, per non ingenerare confusioni
con lo psicodramma terapeutico, furono da lui chiamate "tecniche
di role-playing. A partire dal 1953 in Belgio e in Olanda, queste
tecniche si diffusero rapidamente in tutto il mondo. Oggi sono utilizzate
soprattutto nei corsi di formazione per "negoziatori" (dirigenti
sindacali e responsabili delle relazioni industriali). Il loro campo di
applicazione è vastissimo, e copre tutte quelle situazioni in cui
è necessario l'apprendimento attivo di competenze professionali
fondate sul contatto interpersonale, dalla conduzione di interviste, ai
colloqui di vendita, alla formazione di ruoli manageriali, ecc.
Il gioco di ruolo per molti aspetti ricorda lo psicodramma e il gioco
di ruolo formativo, specialmente quando la sua durata è breve
e le regole sono poco strutturate. La differenza sostanziale è
nello scopo, e pertanto anche nelle modalità di svolgimento e nei
temi che vengono trattati. Lo psicodramma è una forma di terapia
rivolta a un soggetto che ha problemi psicologici o vere e proprie nevrosi
da superare. Il role playing di formazione è rivolto a persone
che devono fare un training professionale o simulare unesperienza
per ragioni di studio e ricerca (Giuliano 1995a). Il gioco di ruolo invece
è una forma di intrattenimento. Il suo scopo è di divertire.
Ogni altra conseguenza è soltanto secondaria. Trattandosi di unattività
collettiva che stimola la socievolezza e la comunicazione interpersonale
può esercitare un influsso benefico e stimolante anche su persone
che soffrono di isolamento, ma non è questo il suo scopo principale.
Citato dalla mailing list del Gruppo di Ricerca sul Gioco di
Ruolo
Originariamente pubblicato in
L. Giuliano, I padroni della menzogna. Il gioco delle identità
e dei mondi virtuali, Meltemi Ed., Roma, 1997
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